Emergenza sanitaria Coronavirus: indennizzi diretti tramite crediti d’imposta

[vc_row css=”.vc_custom_1583314140170{padding: 7% !important;}”][vc_column][vc_column_text]Verrà eseguita una mappatura per i settori più in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus e le reazioni a catena che stanno mettendo in ginocchio l’economia con conseguenze gravi sulle imprese.

Una delle ipotesi dei tecnici cel ministero dell’economia è quella di rispondere a questa emergenza con indennizzi diretti tramite il credito d’imposta, tramite un decreto legge che metterà a disposizione 3,6 miliardi di euro.

Il viceministro dell’economia Antonio Misiani spiega: «Stiamo facendo tutto lo sforzo possibile di una emergenza assolutamente inedita. Tra giovedì e venerdì arriverà un secondo decreto legge che stanzia 3,6 mld di risorse fresche, risorse aggiuntive. Quello che è certo, oltre questi 3,6 mld», aggiungendo che «è che è necessaria una manovra coordinata a livello europeo perché i singoli stati europei possono arrivare fino a un certo punto. Una manovra europea ha molta più forza, per arrestare conseguenze economiche che, come ha detto l’Ocse, hanno riflessi su tutte le economie avanzate».

Per Misiani quella che il governo si appresta a approvare venerdì «è la più grande manovra infrannuale al di fuori della legge di bilancio che viene fatta da questo paese».

Sull’utilizzo di queste risorse si sta discutendo con le forze sociali per comprendere le modalità e come spiega il vice ministro «Abbiamo già sbloccato la cassa in deroga per 200 mln di euro in Lombardia Emilia-Romagna, Veneto. Dobbiamo fare un’operazione nazionale. Ci sono interi settori dell’economia in tutta Italia che sono coinvolti da questa emergenza e dobbiamo impedire che ci siano perdite di lavoro permettendo l’accesso anche alle microimprese agli ammortizzatori sociali».

 

Una seconda operazione riguarda gli investimenti. Si tratta di soldi che sono già stanziati, 34 mld già messi nel bilancio dello stato. «E ci dimentichiamo che nel bilancio dello stato ci sono 34 mld di euro già stanziati che le amministrazioni pubbliche non riescono a spendere. Tema che si trascina da tanto tempo. Prima di immaginare manovre megagalattiche iniziamo ad accelerare la spesa di quello che è finanziato. » specifica Misiani

Altro elemento è il capitolo degli indennizzi.

Dovrà essere pianificato un meccanismo che possa consentire un recuper diretto per i settori maggiormente coinvolti dall’emergenza senza differenze di zone.

Il sistema individuato è quello di un credito di imposta che nei fatti porti ad abbassare il dovuto fiscale per le imprese che dimostrino di avere subito cali di fatturato con questa emergenza. Per questo potranno essere usati i dati che Sose raccoglie con gli indici sintetici di affidabilità fiscali ma anche le trasmissioni di informazioni con le fatture elettroniche.

Al momento però non è possibile avere dati complessivi rispetto alla quantificazione del danno da coronavirus che dipenderà da quando riusciremo a uscire dall’emergenza.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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